Quando Il Cuore Non Invecchia: John Martyn

Massimo Bracco
Buscadero #59
Quando
Il Cuore
Non Invecchia:
John Martyn
L

o sguardo furbo da ragazzo indomabile, malgrado i suoi 37 anni, rivela subito il carattere simpaticissimo di vivace conversatore.

È pronto a parlare di qualsiasi argomento con una verve tutta scozzese e improvvisi guizzi mimici, eppure si definisce «un pessimo attore, non potrei mai funzionare nei video».

All'intervista in anteprima sul n. 57, aggiungiamo qualche battuta del recente incontro Italiano1.

JM: In Inghilterra abbiamo un grave problema chiamato Margaret Thatcher: si diverte ad abolire tutte le piccole conquiste della classe lavorativa, senza lasciare in pace neanche i bambini. Figurati che ha tolto il latte gratis nelle scuole, che per molti figli poveri era l'unica colazione possibile! Il governo conservatore lascia troppo potere alla polizia. La mia canzone «Nightline» si riferisce all'episodio sconcertante di quell'ispettore che, per inseguire un giovane ladruncolo, si è infilato in un appartamento e ha sparato a una signora sessantenne...

MB: Credi che Londra sarà ancora il fulcro delle novità musicali?
JM: Ah certo, finché l'America non si sveglia. Ci sono decine di musicisti Americani strabilianti, specialmente fra la gente di colore. Se solo uscissero dal letargo...

MB: E i nomi nuovi in Inghilterra?
JM: Molti jazzisti eccezionali, anche giovanissimi. Mi piacerebbe produrre dei gruppi di jazz e dar loro una chance per farsi conoscere.

MB: Perché non li fai suonare nei tuoi album?
JM: Alcuni sono troppo lunatici, non si presterebbero mai per della musica che non li convince appieno. Ad esempio Dudu Pukwana è fra i migliori sassofonisti che abbia mai sentito, sa sputare l'anima nello strumento, ma è capace di piantarti in asso se non gli piace la tua musica.

MB: Hai qualche progetto in campo jazzistico?
JM: Sembra incredibile ma inciderò un disco con Charlie Haden, Billy Higgins e Don Cherry. Non so come mai mi hanno chiesto di suonare la chitarra con loro, io ho una tecnica così limitata in confronto. Ho potuto scrivere dei brani per Charlie perché conosco bene i suoi gusti e qualche volta coincidono con i miei.

MB: In questi vent'anni di attività hai esplorato tutti gli stili musicali: quale ti è rimasto di più nel sangue?
JM: L'unico denominatore comune è l'uso dei semitoni, il modo in cui esco dalle scale tradizionali l'ho imparato dalla musica impressionista di Debussy e Saint Saens. C'è un elemento Arabo nelle mie armonie, anche se non è talmente evidente da sembrare folk medio-orientale...

John si definisce «sovraeccitato» riguardo ai concerti e in effetti c'è un entusiasmo giovanile nella sua presenza sul palco: il cuore in mano in ogni canzone, l'ottimo affiatamento con i musicisti, l'intensità di certe atmosfere. Veramente bravi i tre accompagnatori, a cominciare dal sinuoso basso fretless di Alan Thomson; Foster Paterson sfoggia un bel vocabolario di sonorità tastieristiche2.

Martyn sa evocare atmosfere tese ed emozionanti, ravvivando anche le ballate più classiche con impulsi improvvisativi.

Il suo stile istintivo di chitarrista energico sprona i compagni ad infuriarsi in improvvise esplosioni, per poi placarsi nei tocchi più delicati: il controllo così accurato della dinamica di gruppo è frutto di grande esperienza e della raffinata classe compositiva.

La voce di John è temibilmente potente, con un fascino e una versatilità rimasti intatti negli anni.

In tutti i brani Martyn inietta una formidabile potenza rock-jazz, e soprattutto gli estratti dell'ultimo album «Nightline» e «John Wayne» risultano più pulsanti e convincenti. Ma i momenti migliori restano le sfuriate a intermittenza di «Johnny Too Bad» e i brividi sottopelle dell'intramontabile «Solid Air».

Massimo Bracco

sitenotes:
1 The meeting must have taken place during the short Italian tour of early April 1986.
2 Apparently the third musician slipped away. Probably it was drummer Dave Cantwell.

This sort of leftover article is a follow-up from the larger piece published in Buscadero #57.
Various spelling mistakes have been corrected. The original issue had Joe Jackson on the cover and cost 3000 Lire.